“Municipio di Finale Emilia, un cuore che tornerà a battere”. È all’insegna di questo slogan coniato dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, che è stato presentato oggi, nel corso di un convegno al Salone del Restauro di Ferrara, il progetto di recupero e rifunzionalizzazione del Palazzo Municipale, realizzato dallo Studio Progettisti Associati di Sassuolo, per la parte architettonica, con la collaborazione dell’ingegner Giorgio Serafini di Modena per gli aspetti legati al miglioramento e consolidamento sismico.
“Ma le collaborazioni da ricordare sarebbero tante – ha spiegato Roberto Segattini dell’ufficio tecnico FAI, introducendo i lavori del seminario – sia dal punto di vista tecnico e operativo, cominciando dall’Università di Modena e Reggio fino alla Direzione Generale per i Beni Paesaggistici e Culturali dell’Emilia passando per le imprese che si sono occupate di eseguire i rilievi con laser scanner, che da quello dei contributi volontari. Quando Finale Emilia è stata colpita dal devastante terremoto del 2012 il FAI si è impegnato a restaurare il suo Municipio e oggi, oltre a farsi carico dei costi di progettazione, è in grado di contribuire, grazie ai fondi raccolti, ai lavori di realizzazione con altri 400 mila euro circa, raccolti tra tutti quanti hanno voluto sostenere la nostra iniziativa”.
Ad aprire i lavori del convegno il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, che ha ricordato ancora una volta la necessità di ritornare prima possibile a far vivere il centro storico. “La presenza in centro storico degli uffici comunali – ha detto Ferioli – è indispensabile per ridare vita all’intera città. Non voglio nemmeno pensare che ciò possa non avvenire”.
Il progetto di recupero – che attende di essere finanziato dai fondi regionali – riguarda non solo il Palazzo Municipale, ma l’intero isolato che comprende anche casa Galei e Palazzo Bortolazzi, tutti edifici di proprietà comunale. “Non era possibile – ha sottolineato l’architetto Vincenzo Vandelli dello studio Progettisti Associati di Sassuolo – limitarsi a pensare al solo palazzo pubblico. Come prevedono le normative regionali, si è voluto ragionare in termini di Umi, Unità minime d’intervento. La Umi Municipale comprende così anche Palazzo Bortolazzi e Casa Galei e il progetto di recupero e rifunzionalizzazione che ridarà vita alla casa della comunità, ripensa i diversi edifici in modo unitario, soprattutto per quanto riguarda la rispondenza alle prescrizioni, in particolare quelle legate alla sismica”.
Nel corso del convegno è intervenuto anche l’ingegnere strutturista Giorgio Serafini che ha spiegato nel dettaglio tecnico, le ragioni per cui i danni del Palazzo Municipale sono stati così rilevanti e quali accorgimenti sono stati previsti per assicurare la rispondenza del nuovo progetto alla sicurezza strutturale richiesta dalle normative.
Ma come sarà dunque il nuovo municipio finalese?
“Il progetto preliminare della nuova casa comune di Finale Emilia – risponde Vandelli – si pone l’obiettivo di riportare il Municipio a essere elemento di rivitalizzazione del centro storico, rendendolo nuovamente il principale riferimento della vita civica cittadina”.
Nel concreto il progetto prevede l’eliminazione di tutte quelle parti costruite negli anni Ottanta, che risultano incongrue e che hanno saturato le corti interne degli edifici. Proprio l’utilizzo delle corti consentirà di migliorare la circolazione interna tra gli edifici. La corte di Palazzo Bortolazzi, che verrà coperta con una struttura leggera e trasparente, sarà il nuovo punto di accesso e di informazione del palazzo comunale, mentre Casa Galei verrà utilizzata come snodo distributivo e tecnologico di tutta la Umi. Esteticamente, il vecchio Palazzo Municipale verrà riportato al colore rosso originario dei mattoni e verrà eliminata l’attuale colorazione arancione e riavrà la sua torretta con orologio e verrà addirittura ripristinata la meridiana. Nelle intenzioni, verrà riportato a nuova vita anche l’antico Caffè Commercio – protagonista per tanti anni della vita cittadina – non solo come locale di ristoro, ma come vero e proprio luogo di incontro della comunità.
Il costo dell’opera di recupero e rifunzionalizzazione del palazzo Municipale non è ancora definito, ma sarà elevato, vista la complessità dell’intervento. La realizzazione verrà in ogni caso portata avanti per stralci funzionali, non solo per ragioni economiche ma anche per accorciare i tempi entro i quali poter cominciare a far tornare gli uffici comunali nella loro sede naturale.
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